domenica 10 febbraio 2013

ORCHIDEE

 

Le orchidee sono una vasta famiglia che comprende circa 30.000 specie diverse. L’habitat caratteristico è la foresta tropicale, calda e umida. Di solito, quando ci troviamo in possesso della prima pianta di orchidea, che abbiamo comprato o ci hanno regalato, non sappiamo come fare per farla sopravvivere, e, di fatto, spesso la povera pianta muore. Questo succede perché ci immaginiamo dove vive...come un luogo buio, con la pioggia talmente frequente da tenere il terreno sempre fradicio di acqua, caldissima e umida.
In realtà la maggior parte di queste piante, hanno una particolarità: non vivono sul suolo, ma vivono e fioriscono aggrappandosi con le loro robuste radici ai rami degli alberi della foresta, spesso sui rami più alti, riuscendo in questo modo a raggiungere la luce del sole che ai tropici è molto più intensa rispetto alle nostre latitudini (1° fattore: luce in abbondanza).
Quindi, per coltivare le orchidee, come per coltivare qualsiasi altra pianta, bisogna prima sapere quali sono le sue esi genze.
Parlando genericamente possiamo dire che le condizioni ottimali sono:
  •   tanta luce;
  •   innaffiare solo quando necessario e non tenerle mai bagnate a lungo;
  •   fertilizzanti molto diluiti;
  •   molta umidità atmosferica (50%-60% è l’ideale).

Come sapere se la luce è giusta?

Se la luce è troppo poca, le piante crescono stentate, spesso flosce, con le foglie che si allungano in maniera abnorme e spesso non fioriscono affatto. Le foglie assumono una colorazione di un verde molto più scuro del normale.
Se la luce è troppa, le foglie diventano giallognole, a volte con delle "bruciature". Anche in questo caso la crescita è stentata e le piante difficilmente fioriscono, in quanto la clorofilla è bruciata e la pianta non riesce a fare la fotosintesi.
Il sicuro segno di una corretta esposizione, sono fioriture belle ed abbondanti. Se la vostra pianta preferita cresce 'bene' ma non fiorisce, non andate a dare la colpa alle concimazioni, quasi sempre dipende dalla luce. 

Per quanto riguarda le annaffiature, la prima cosa da dire è che sarebbe meglio usare acqua piovana, se ciò non fosse possibile conviene tenere l'acqua a decantare in un secchio due o tre giorni prima di usarla.
Fondamentalmente bisogna aspettare che il composto sia asciutto (non solo in superficie) prima di annaffiare. 



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